Se dalle operazioni di conguaglio emerge che le tasse prelevate nel corso dell'anno al dipendente sono superiori rispetto a quanto effettivamente dovuto nel periodo d'imposta (sulla base del reddito complessivo e definitivo) si parla di “conguaglio a credito” e al dipendente spetta un rimborso in busta paga (sempre di ...
Nel cedolino di dicembre si confronta quanto trattenuto nei singoli mesi dell'anno con l'imposta effettivamente a carico del dipendente in base al reddito complessivo. Se quest'ultima è superiore a quanto già recuperato, mensilmente, si parla di “conguaglio negativo”.
Come funziona il conguaglio di fine anno in busta paga?
Nella busta paga di dicembre troveremo il conguaglio IRPEF di fine anno. Vale a dire il ricalcolo definitivo delle imposte che il dipendente deve pagare. Una operazione che serve a stabilire l'ammontare di quanto un lavoratore deve versare all'Erario sulla retribuzione erogata nel corso dell'anno dal datore di lavoro.
Conguaglio a credito si ha quando le trattenute e gli anticipi sono stati superiori alla somma dovuta. In questo caso si ha quindi diritto ad una detrazione e non un aggiunta.
Per procedere con le operazioni di conguaglio in busta paga, bisognerà innanzitutto capire l'ammontare delle retribuzioni che il dipendente ha ricevuto. Verranno quindi sommati tutti i redditi imponibili dell'anno, comprese quindi ad esempio le mensilità aggiuntive o i fringe benefit.