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Dove si mette un con apostrofo?
Siamo così arrivati alla regola: dopo un dovrete scrivere l'apostrofo sempre e solo se la parola successiva è di genere femminile. In questo caso, infatti, la forma un deriva da una, la cui a finale cade per elisione davanti alla vocale successiva.
Quali parole non si apostrofano?
" Tale " e " quale " quando si troncano, NON vogliono l'apostrofo. MAI SCRIVERE "QUAL'È" Altre parole che si troncano davanti ai nomi propri, sempre senza apostrofo, sono : " frate " (fra) , " suora " (suor) , " dottore " (dottor) , " signore " (signor) e " professore " (professor).
Come si scrive un'ora o un'ora?
Quest'ultima va usata davanti a parole che iniziano per vocale. Quindi si avrà un'aiola, un'eresia, un'ora, un'isola, un'udienza. Negli altri casi, si dovrà scrivere una giardiniera, una storia, una collana, una zattera, una xenofoba.
Come si scrive un angelo?
Al di là di scontate battute sul sesso degli angeli, va semplicemente detto che il sostantivo angelo è maschile singolare: dunque, l'articolo indeterminativo che lo precede e accompagna non potrà che concordare per genere e numero. Va adoperato un e non la forma elisa del femminile una, cioè un'.
Come si scrive è un amore?
Un'amore si scrive con l'apostrofo? No perchè amore é un nome maschile e l'apostrofo con UN si mette solo davanti ai nomi FEMMINILI inizanti per vocale, ad esempio un'infermiera.
Come si scrive un'isola o un'isola?
Una (un') va adoperato davanti ai nomi femminili, elidendosi in un' davanti a vocale (ma non davanti a i semiconsonante), con uso analogo a quello dell'articolo determinativo la: una casa, una donna, una favola, una iena, ma un'amica, un'isola, un'arena.
Come si scrive un auto o un auto?
Quindi scriveremo "un'auto", non "un auto".
Come si scrive un albero con o senza apostrofo?
La regola da lei citata è prevista nel caso dell'articolo indeterminativo "un" che se precede un nome femminile rende obbligatorio l'apostrofo (es. "un albero" e "un'anatra").
Che differenza c'è tra elisione e troncamento?
A differenza dell'elisione, che si verifica solo quando la parola successiva inizia per vocale, il troncamento può verificarsi anche quando la parola successiva inizia per consonante. I casi più comuni di troncamento si hanno con bello e santo, che diventano bel e san (bel tipo, san Giorgio, bel problema).
Come si scrive gli occhi o gl occhi?
Effettivamente, anche davanti a sostantivo maschile plurale cominciante con i- è da tempo invalsa, nella stragrande maggioranza dei casi, la forma piena gli (gli Italiani, gli imbuti).
Come si scrive è un attimo?
Questa è in effetti la motivazione per cui la norma impone di non mettere l'apostrofo, ed è la stessa per cui prescrive un attimo e non *un'attimo, riservando l'apostrofo soltanto all'articolo indeterminativo femminile (laddove, nel caso dell'articolo determinativo, abbiamo da un lato l'ora e l'attimo e dall'altro il ...
Come si scrive un anno fa?
Significa 'or sono', in sostanza: due ore fa, tre mesi fa, un anno fa, anni fa, circa due secoli fa, ecc.
Come si scrive un eventuale o un eventuale?
In "un'eventuale relazione", eventuale e aggetivo do relazione (femminile).
Come si scrive un alunno?
s. m. [dal lat. alumnus, der.
Come si scrive un aiuto?
Quando l'articolo indeterminativo è maschile l'apostrofo NON ci vuole, perché esistono sia 'un' che 'uno'. un amico, un anno, un aiuto.
Come capire il troncamento?
Se una parola, privata della vocale finale davanti ad altra parola che comincia per vocale, può stare così accorciata anche davanti a parola che comincia per consonante, si tratta di troncamento: niente apostrofo. Esempio: fin allora, e non “fin'allora”, perché si può anche dire fin troppo, fin tanto.
Come si scrive di amicizia o d'amicizia?
legame-di-amicizia: definizioni, etimologia e citazioni nel Vocabolario Treccani.
Quando il troncamento vuole l'apostrofo?
A differenza dell'elisione, il troncamento non richiede la presenza dell'apostrofo (tranne in casi particolari, come po', mo' e altri, per i quali si veda la sezione Usi).
Come si scrive un pover uomo?
poveruomo /pove'rwɔmo/ (o pover'uomo; pop. poveromo) s. m. [grafia unita di pover(o) uomo] (pl., raro, poveruòmini). - 1. [persona che si trova in tristi o cattive condizioni, anche come espressione di commiserazione] ≈ e ↔ [→ POVERACCIO]....