Domanda di: Ing. Samira Longo | Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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L'indicazione a eseguire la linfoadenectomia ascellare è l'interessamento da parte di cellule tumorali provenienti dal nodulo mammario, accertato clinicamente, agli esami diagnostici oppure all'esame citologico eseguito mediante agoaspirato del linfonodo, oppure in seguito alla biopsia del linfonodo sentinella.
La decisione di asportare i linfonodi può essere presa dai medici in presenza di metastasi accertate oppure a scopo preventivo, quando il rischio di diffusione del tumore è particolarmente alto.
Quali possono essere le conseguenze di questo intervento? Poiché il sistema linfatico, oltre a ospitare le difese immunitarie, drena i liquidi che si accumulano nei tessuti, la prima conseguenza dell'asportazione chirurgica dei linfonodi è il rigonfiamento della parte del corpo che si trova più a valle.
In caso di linfonodi ingrossati è bene rivolgersi al medico se il problema compare improvvisamente senza un motivo apparente, se dura per più di due settimane o se peggiora, se i linfonodi sembrano duri o ruvidi al tatto e se il problema è associato a febbre continua, sudorazioni notturne, mal di gola, difficoltà a ...
Se il linfonodo sentinella è risultato patologico, ma non vi è evidenza agli esami clinico-strumentali pre-operatori di un interessamento certo di altri linfonodi, si ritiene sufficiente rimuovere almeno dieci linfonodi ascellari per poter effettuare una stadiazione corretta della malattia.