Domanda di: Dr. Nicoletta Giordano | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Quando l'immobile si trova in una situazione di particolare degrado. Se cambia la destinazione d'uso dell'immobile, con conseguente riduzione del valore dello stesso (ad esempio, un negozio che diventa magazzino) Se si modificano la superficie o la categoria catastale.
Il calcolo dell'IMU avviene rivalutando al 5% la rendita catastale, per poi moltiplicarla con il coefficiente di categoria stabilito dalla legge. Per esempio i fabbricati delle categorie catastali A hanno un moltiplicatore pari a 160, ad esclusione degli immobili di categoria A10 per i quali questo valore è pari a 80.
La Rendita Catastale è il reddito che Agenzia delle Entrate attribuisce a ogni singolo bene immobile, fabbricato e terreno, in grado di produrre o generare, appunto, un reddito. Al Catasto Fabbricati la Rendita Catastale è collegata alla singola unità immobiliare.
per gli immobili interessati la tassazione ai fini Irpef avviene sulla rendita catastale dell'unità immobiliare rivalutata del 5%, aumentata di 1/3 (in quanto immobile tenuto a disposizione), e ridotta al 50% per effetto di quanto previsto dal D.L. n. 147/2013.
La rendita catastale dei beni immobili viene sempre calcolata moltiplicando la consistenza catastale per la tariffa d'estimo. Come dicevamo poco sopra, tale valore è molto importante perché permette di ottenere il valore catastale, ovvero quell'unità numerica che permette di calcolare le imposte.