Martedì grasso era l'ultimo giorno in cui si potevano gustare i tipici dolci di carnevale tra cui le chiacchiere, note anche come maraviglias, cenci, bugie, stracci, frappe, galani, sossole, cròstoli, fiocchetti, intrigoni e sfrappole nelle diverse regioni italiane.
In quest'ottica, il Martedì Grasso è quindi l'occasione per consumare tutti i cibi succulenti rimasti in casa, tra cui la carne, considerata anticamente un alimento lussuoso. Inoltre il "grasso" che accompagna il martedì è sempre stato associato al maiale, simbolo per eccellenza dell'opulenza.
Quali sono le pietanze tipiche del martedì grasso?
Cosa si mangia il martedì grasso: evviva il maiale
Quindi via libera a piatti di maiale, in versione grigliata se possibile o anche al forno, salsiccia in padella o alla brace, oppure taglieri di succulenti salumi nostrani.
I più conosciuti sono probabilmente le chiacchiere, chiamate anche frappe, bugie e in altri mille modi diversi: sfoglie croccanti a base di farina, burro e uova, cotte al forno o fritte. Un altro dolce che non manca mai a carnevale sono le frittelle, le castagnole e i ravioli dolci.
(carne, addio!). Questa esclamazione nasce durante il medioevo ed era usata dalla Chiesa per sancire l'arrivo della Quaresima, che ha inizio appena trascorso l'ultimo giorno di Carnevale e dunque l'obbligo di astenersi dal mangiare ogni tipo di carne fino al “giovedì santo”.