Domanda di: Ing. Kris Barbieri | Ultimo aggiornamento: 18 ottobre 2023 Valutazione: 4.5/5
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Il coding in questa accezione nasce probabilmente nel 2013 in Gran Bretagna, con un finanziamento ministeriale di 500.000 sterline. E' ancora online il sito dove veniva annunciata la nascita di una associazione noprofit (Yearofcode) che promuoveva l'apprendimento della programmazione tra i bambini.
La storia del coding inizia con Ada Lovelace, considerata la prima donna programmatrice della storia: durante la sua collaborazione con Charles Babbage, lavorò sulla macchina analitica da lui ideata (un computer a vapore, mai realizzato) ed elaborò un algoritmo capace di computare automaticamente i numeri di Bernoulli.
Il coding ed il pensiero computazionale sono entrati a far parte nel mondo della scuola già da alcuni anni, nel 2012. Nelle Indicazioni e Nuovi Scenari di quello stesso anno il Miur introdusse il concetto di pensiero computazionale come aspetto di apprendimento da impartire nelle scuole fin dall'infanzia.
Chi ha utilizzato la prima volta la locuzione pensiero computazionale?
Il concetto di Pensiero Computazionale è stato introdotto per la prima volta dal matematico, filosofo, pedagogista e informatico statunitense, nonché padre del Costruzionismo, Seymour Papert nel 1980 nel suo libro Mindstorms [1].
Il coding si rifà alla teoria dell'apprendimento del costruzionismo [3] poiché promuove la costruzione di modelli mentali, lo sviluppo delle capacità critiche e la realizzazione di percorsi concreti e operativi.