La grafia "c'è" invece è la forma contratta di "ci è", quindi con la terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere. Partiamo da ce: è una desinenza che può significare “a noi”, oppure un complemento o un rafforzativo. RAFFORZATIVO: Ce la faremo sicuramente!
La forma estesa sarebbe appunto ci è, ma la i cade e viene sostituita dall'apostrofo: c'è. Si tratta della terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo essere. Esempio: C'è tua sorella (Qui e ora è presente tua sorella, è qui). Esempio: Stasera c'è la luna piena.
In questo caso, siamo di fronte alla forma alternativa del pronome “ci” seguito dalla particella pronominale “ne”, e si utilizza per evitare ripetizioni. Entrambe le parole sono prive di accento e apostrofo. ESEMPIO: Prendi altre caramelle, ce ne sono ancora.
Questa è la grafia corretta quando l'espressione indica possesso e si riferisce a qualcosa già nominato in precedenza per evitare la ripetizione. La forma non contratta è “ce lo ho”, in cui “ce” è una trasformazione della particella “ci” per esigenze fonetiche di fronte a lo, la, li, le.