Alla fine della guerra, Enea fonda la sua città, Lavinio
Lavinio
L'antica Lavinio è il luogo mitologico dove Enea fondò il primo insediamento in Italia da parte dei profughi da Troia. Secondo la tradizione, il nome della città deriva da Lavinia (Lāuīnĭa), figlia di Latino (Lătīnŭs) re dei Latini e di Amata, data in sposa ad Enea.
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, che prende il nome della sua sposa. Ascanio-Giulio fonda invece Alba che diviene la capitale dei trenta popoli latini. Ad Ascanio succedono tredici re. Amulio s'impossessa del potere scacciando suo fratello Numitore, ultimo re.
Fu allora che il dio del mare profetizzò che i troiani sarebbero sopravvissuti attraverso la stirpe di Dardano; Troia sarebbe stata distrutta, ma Enea si sarebbe salvato per dare origine a una nuova civiltà, quella di Roma.
La leggenda vuole che sia stato Enea a fondare la città: egli sbarcò con il figlio Ascanio presso la foce del Tevere e, mentre stava dissetandosi ad una sorgente, notò una scrofa, proprio come gli era stato predetto dal dio Tiberino.
In seguito a questo avvenimento, Romolo e Remo si recarono ad Alba Longa, uccisero il tiranno Amulio e misero nuovamente sul trono Numitore. Il 21 aprile del 753 a.C. fondarono Roma, dopo aver stabilito con l'aiuto dell'osservazione degli uccelli che Romolo avrebbe dovuto considerarsi il fondatore.